In Comunicati, Trasporti e Turismo

Da tempo critichiamo le più che discutibili politiche adottate da Ryanair in tema di bagagli e trasparenza sui prezzi. Nei giorni scorsi, con la vicenda denunciata da Valentina Tius, la compagnia ha decisamente toccato il fondo.

La 25enne milanese aveva prenotato con anticipo il proprio biglietto, per partecipare a un convegno organizzato dall’Unione Europea, preoccupandosi di inviare alla compagnia tutte le specifiche sulla carrozzina “con dettagli su modello, misura e batteria, specificando quindi che superava le misure indicate dalla compagnia”, come riportano le note di stampa.

A poche ore dalla partenza, però, la giovane avrebbe ricevuto un messaggio da Ryanair che la avverte che la carrozzina supera le dimensioni consentite e quindi non sarà ammessa a bordo.

Schematico, asettico e inaccettabile il commento della compagnia, che ha motivato così la mancata ammissione a bordo: “Le dimensioni massime consentite per le sedie a rotelle, pubblicate sul nostro sito web, sono 81 cm di altezza, 119 cm di larghezza e 119 cm di lunghezza. Purtroppo, la sedia a rotelle della signora Tius supera la nostra altezza massima di 41 cm, quindi non possiamo accettarla per il viaggio”. Vero, le informazioni sono riportate sul sito, ma la giovane dichiara che in altre occasioni la compagnia non aveva creato problemi.

A Valentina non è stata offerta alcuna alternativa, se non il rimborso del biglietto. Al di là dalla condotta intransigente e a dir poco indelicata della compagnia, che da tempo adotta politiche improntate a massimizzare i guadagni senza alcun riguardo per i diritti dei passeggeri (si veda a tal proposito il sovrapprezzo di oltre 55 euro per il check-in al banco), ci troviamo di fronte ad una grave discriminazione che lede il diritto alla mobilità dei passeggeri disabili e che va ad ogni modo sanata.

Il Regolamento (CE) n. 1107/2006 disciplina, infatti, i diritti delle persone con disabilità e delle persone con mobilità ridotta quando viaggiano in aereo e prevede come caso di mancato imbarco la mancata adeguatezza degli aeromobili a ospitare persone con disabilità. Semmai verrebbe da chiedersi come possano esistere ancora aeromobili non adatti e come le compagnie, essendo informate in anticipo, non provvedano adeguatamente ad adottare degli aeromobili adeguati in caso di prenotazione da parte di un disabile.

Invitiamo le autorità competenti, a partire da Enac, verifichino con attenzione l’applicazione di tale regolamento. Federconsumatori è a disposizione per raccogliere le segnalazioni dei cittadini che si siano trovati in condizioni simili, per informarli sui loro diritti e assisterli per farli valere.

Turismo: nuovo passo falso di Ryanair che nega l’imbarco a una cittadina disabile perché le misure della sedia a rotelle superano quelle consentite.

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