Sulla fusione fra Unipol e Fonsai, deliberato dalla Consob grazie al voto decisivo del presidente Giuseppe Vegas, con l’astensione del commissario Paolo Troiano ed il voto contrario di Michele Pezzinga, che denunciò pubblicamente l’ex parlamentare Pdl di aver avuto un incontro con Mediobanca nel gennaio 2012 per concertare le fasi dell’operazione, Adusbef e Federconsumatori – a prescindere dal soggetto economico che ne ha tratto vantaggio- chiedono che le Procure valutino con più attenzione il comportamento di Vegas ed una sua conseguente incriminazione.
Non può essere consentito ad un’autorità ‘cosiddetta indipendente’ di far svolgere al suo presidente il ruolo di giocatore, anziché di arbitro nella vicenda Unipol-Fonsai, che almeno in un’occasione va ad incontrare Alberto Nagel, numero uno di Mediobanca e i vertici delle società interessate per fornire e concertare indicazioni sulla struttura dell’operazione, suggerimenti recepiti e sfociati in un cambiamento della struttura dell’intervento di Unipol in Premafin, come denunciato dal commissario Consob Pezzinga (che votò contro), venendo così meno al ruolo di terzietà che ha causato danni tangibili ai piccoli azionisti.
Adusbef e Federconsumatori- dichiarano Elio Lannutti e Rosario Trefiletti, certe che i soggetti di mercato non abbiano alcuna fiducia nel ruolo partigiano di Vegas e del suo cerchio magico all’interno della Consob, che ha tentato di decapitare e mobbizzare con la consueta rappresaglia propri dirigenti a schiena dritta, come il dr. Marcello Minenna, che in ossequio alle norme imperanti di legge non si è voluto piegare ai diktat ed ai voleri dei Caputi di turno ricevendo in cambio la soppressione di funzioni dell’ufficio analisi quantitative, chiedono inoltre l’immediato commissariamento di una Consob dittatoriale, dove conta il voto esclusivo ed ancor più determinante del solo presidente.
Il presidente del Consiglio, anziché nominare il terzo commissario Consob, come ha promesso di fare nei prossimi giorni, ha la possibilità di commissariare Vegas per giusta causa (applicando l’art.14 della legge 216), riservandosi anche di chiedere i danni inferti sulla credibilità internazionale di un organismo importante per trasparenza e correttezza dei soggetti operanti nei mercati, asseverato agli esclusivi interessi del suo megalomane presidente. Non ci sono dubbi di sorta sull’impossibilità di funzionamento della Consob gestione monocratica Vegas.
14. Nel caso di impossibilità di funzionamento o di continuata inattività, il Presidente del Consiglio dei ministri, sentito il Ministro del tesoro, ove intenda proporre lo scioglimento della Commissione ne dà motivata comunicazione al Parlamento. Lo scioglimento, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, è disposto con decreto del Presidente della Repubblica. Con il decreto di scioglimento è nominato un commissario straordinario per l'esercizio dei poteri e delle attribuzioni della Commissione. Sono esclusi dalla nomina il presidente ed i membri della Commissione disciolta. Al commissario straordinario, scelto tra persone di specifica e comprovata competenza ed esperienza e di indiscussa moralità ed indipendenza, si applicano, in materia di incompatibilità, le disposizioni di cui al precedente quinto comma e quelle previste dall'articolo 7 della legge 24 gennaio 1978, n. 14. Entro quarantacinque giorni dallo scioglimento si procede alla nomina del presidente e dei membri della Commissione. Il commissario straordinario resta in carica fino all'insediamento della Commissione. Il decreto di scioglimento della Commissione e di nomina del commissario straordinario determina il compenso dovuto al commissario medesimo ed è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale.