In Comunicati, Salute

Il diritto a crescere sani e godere del miglior stato di salute dei minori non può essere oggetto di negoziazione, neppure da parte di chi esercita la responsabilità genitoriale. Pertanto rientra tra gli obblighi di chi ha il dovere di provvedere alla crescita ed educazione dei minori quello di mettere in pratica tutte le misure possibili offerte dal Servizio Sanitario affinché questo fondamentale diritto umano sia non solo rispettato, ma applicato.

“In tale visione" – sostiene l’avv. Andrea Catizone, Responsabile dell’Osservatorio sulle Famiglie di Federconsumatori -“in cui il supremo interesse di minori deve sempre prevalere, la posizione della Federazione degli Ordini dei Medici che prevede, al termine di un procedimento a carico del medico, anche la severa sanzione della radiazione dall’Albo per coloro che diffondono convinzioni contrarie al benessere dei minori, risulta in linea con lo statuto giuridico degli stessi come previsto non solo dall’art. 32 della Costituzione Italiana, ma anche dall’art. 24 della Convenzione dei diritti dell’Infanzia approvata in Italia nel 1991”.

Tale provvedimento è tanto più necessario alla luce di preoccupanti dati che mostrano un netto calo delle vaccinazioni negli ultimi anni, anche tra i vaccini obbligatori come il tetano (94,77% nel 2014 contro il 95,81% nel 2013), la difterite (94,65% nel 2014, contro il 95,75% nel 2013), polio (94,66% nel 2014, contro 95,74% nel 2013), epatite B (il  94,5% nel 2014 contro il 95,65% nel 2013), facendo riferimento ai dati ufficiali.

In tale contesto è fondamentale dare informazioni chiare, trasparenti, corrette ed esaustive ai genitori, al fine di chiarire ogni eventuale dubbio, nell'interesse primario di preservare la salute del minore.

Un bambino sano e senza malattie è anche un bambino che potrà avere l’aspettativa di una vita in cui potrà studiare, giocare, avere una vita sociale senza pregiudizi e diventare ciò che le sue inclinazioni consentiranno di divenire.

Sono positivi, dunque, anche provvedimenti presi da regioni virtuose come l’Emilia Romagna, che non consentono l’accesso nelle strutture educative pubbliche ai bambini non vaccinati e anzi ci auguriamo che anche altre istituzioni prendano gli stessi provvedimenti a favore di una piena e totale tutela della salute dei minori.

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