In Comunicati, Politica Economica

La truffa della VOLKSWAGEN (perché, è bene ricordarlo, si è trattato di una truffa che ha penalizzato solo in Italia circa 600 mila consumatori), colpisce ancora! Colpisce e umilia  ancora i consumatori italiani! Leggere le notizie di stampa che  evidenziano la portata dell'accordo raggiunto tra la  casa automobilistica e  le Autorità USA, accordo che vedrà  la casa automobilistica versare qualcosa pari a  10,03 Miliardi  finalizzati a coprire i costi legali e i risarcimenti legati ai ricorsi promossi dai proprietarie dei veicoli coinvolti nello scandalo, oltre a 2,7 miliardi per un fondo ambientale e 2 miliardi per promuovere tecnologia  per veicoli a zero emissioni evidenzia una differenza sostanziale nei diritti dei consumatori e l'importanza che gli stessi hanno all'interno del loro paese.

Non è da oggi che scriviamo e chiediamo che ci sia anche in Italia una procedura relativa alla Class action che permetta di difendere realmente il cittadino consumatore contro l'arroganza truffaldina di molte società.  Pensavamo che la vicenda Volkswagen risvegliasse nelle coscienze dei politici e della politica una attenzione particolare su questa normativa, che, come è formulata attualmente, non permette al cittadino di difendersi a fronte di truffe simili. Così non è stato! Bisognerebbe avere qualche volta il coraggio  di calarsi realmente nella realtà del cittadino colpito da ingiustizie e truffe di questa portata ricordandosi che i truffati sono i propri concittadini, derisi e umiliati da una casa automobilistica tedesca.

Chiedere, come fa qualcuno, alla Volkswagen di trovare una soluzione economica “amichevole" anche per i cittadini italiani e europei assume l’aspetto di  un atto caritatevole. Di fatto è una ulteriore presa in giro per le persone truffate.

Perché ai cittadini italiani ed europei dovrebbe spettare anche solo un euro un meno di quanto stanziato per i cittadini americani? Omogeneità del danno ed omogeneità dei rimborsi, questa l'unica soluzione che vogliamo sentire.

Il Governo, i Parlamentari, la stessa Unione Europea dovrebbero legiferare e far rispettare normative comuni che vedano diritti certi, evitando di farsi mettere alla berlina da una casa automobilistica.

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