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A settembre il tasso di inflazione rimane a quota 1,6%. Nel dettaglio segnano un’accelerazione i prezzi dei beni energetici, sia regolamentati che non regolamentati, rallentano, invece, i prezzi dei servizi relativi ai trasporti.

Il tasso del cosiddetto carrello della spesa passa al +3,1%, con una impercettibile diminuzione.

Con l’inflazione a questi livelli, l’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori stima ricadute, per una famiglia media, pari a +528,00 euro annui, di cui +198,30 euro solo nel settore alimentare (tenendo conto dei nuovi dati sulla spesa alimentare delle famiglie diffusi recentemente dall’Istat).

Si tratta di dati che appaiono in tutta la loro drammaticità se uniti a quelli recenti, diffusi sempre dall’Istat, relativi al taglio operato da una famiglia su tre sulla spesa alimentare e all’aumento dei prezzi in tale comparto, che dal 2019 segna un incremento di circa un terzo.

A questo su aggiungono le rinunce operate dalle famiglie: l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha rilevato una riduzione del consumo di carne e pesce (-16,9%, con uno spostamento anche verso il consumo di tagli e qualità meno costosi e meno pregiati); l’incremento della tendenza a ricercare offerte, sconti, acquisti di prodotti prossimi alla scadenza (abitudine adottata dal 51% dei cittadini); l’aumento della spesa presso i discount (+12,1%).

Sacrifici a cui molte famiglie sono costrette, a causa di stipendi fermi e difficoltà economiche in continuo aumento. Di fronte a questa situazione è necessario e urgente avviare alcuni provvedimenti che siano realmente in grado di arginare i rincari e sostenere il potere di acquisto delle famiglie, specialmente le più fragili e colpite da queste dinamiche, attraverso:

  • La rimodulazione dell’Iva sui generi di largo consumo (che consentirebbe un risparmio di oltre 516 euro annui a famiglia).
  • La creazione di un Fondo di contrasto alla povertà energetica e una azione di contrasto alla povertà alimentare (da ricordare a maggior ragione oggi in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione).
  • Lo stanziamento di risorse adeguate per la sanità pubblica e per il diritto allo studio.
  • Una riforma fiscale equa, davvero tesa a sostenere i bassi redditi e i redditi medi, e non a incrementare le disuguaglianze. In tal senso è necessario restituire a tutti i pensionati e i lavoratori dipendenti quanto pagato più del dovuto a causa del fiscal drag.
  • L’avvio di determinate azioni di verifica e contrasto a intollerabili fenomeni speculativi sui prezzi lungo le filiere.
Inflazione: il tasso a settembre si attesta al +1,6%, con ricadute di +528 euro annui a famiglia.

Preoccupano i tagli si consumi alimentari; urgono provvedimenti di sostegno alle famiglie e contrasto alla povertà alimentare.

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