In Banche e Assicurazioni, Comunicati

Continuano a rivolgersi ai nostri sportelli numerosi cittadini, spesso disperati, che all'indomani del salvataggio di Banca delle Marche, Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio di Ferrara e Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti, si sono ritrovati con i propri risparmi azzerati.

Con pratiche scorrette, le banche, infatti, avevano indotto i propri clienti ad investire su prodotti finanziari ad alto rischio, tralasciando la necessaria ed opportuna informazione sulla pericolosità di tali investimenti.

Le segnalazioni che ci pervengono sono allarmanti: stiamo parlando di 130.000 piccoli azionisti e 20.000 sottoscrittori di obbligazioni subordinate che, con il decreto Salvabanche, si trovano ora in possesso di titoli e obbligazioni del valore di carta straccia.

La preoccupazione non proviene solo dai cittadini direttamente coinvolti, che addirittura in alcuni casi paventano minacce all'ordine pubblico, ma anche da parte di migliaia di cittadini terrorizzati da ciò che potrebbe avvenire ai propri risparmi.

Un effetto motivato poiché dal 1° gennaio entrerà in vigore il famigerato bail-in, vale a dire quel provvedimento che, in caso di crisi di un istituto bancario, chiama a farsi carico delle perdite anche soci e correntisti con depositi oltre i 100 mila euro.

È indispensabile fornire ai cittadini tutte le informazioni relative a questo provvedimento, mettendoli al corrente di cosa prevede tale provvedimento e di quali sono i rischi a cui vanno incontro.

Intanto, relativamente al salvataggio, chiediamo un intervento urgente del Governo per risolvere la situazione di vera e propria emergenza che stanno vivendo i cittadini coinvolti.

Ricordiamo ai risparmiatori e piccoli azionisti interessati da tale vicenda che Federconsumatori e Adusbefstanno raccogliendo le deleghe per azioni risarcitorie contro i responsabili dei dissesti e la Banca d'Italia, che non è riuscita a prevenire quanto accaduto, nonostante i molteplici segnali di allarme. In tal senso avvieremo un esposto alle Procure della Repubblica.

Sui nostri siti sono disponibili le lettere modello da inviare alle banche e per conoscenza alle nostre Associazioni.

I nostri uffici legali stanno valutando la fattibilità delle seguenti azioni:

 

1.                  Esposto penale per la verifica di eventuali responsabilità che hanno determinato il dissesto ed il

            conseguente azzeramento dei capitali;

2.                  Azione civile per l'accertamento delle eventuali responsabilità dell'emittente i titoli e degli organi     di vigilanza;

3.                  Azione civile individuale contro la banca collocatrice per l'omissione di informazioni sugli        strumenti finanziari venduti;

4.         Incostituzionalità del provvedimento legislativo, per aperta violazione art 47 della Costituzione           che recita: "La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina,             coordina e controlla l'esercizio del credito."Favorisce l'accesso del risparmio popolare alla     proprietà dell'abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento     azionario nei grandi complessi produttivi del Paese."

 

 

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