In Alimentazione, Comunicati

Venerdì 26 maggio a partire dalle ore 17.00 presso la sala consiliare del comune di Tortora si svolgerà l’iniziativa di Federconsumatori Calabria sui temi della sicurezza e qualità alimentare.

All’incontro moderato dalla giornalista V. Bruno, sarà presente il Sindaco P. Lamboglia, l’Assessore alle Politiche Sociali A. Fondacara, il Presidente Regionale di Confesercenti, il Tecnologo alimentare A. Paolillo e la Presidente Regionale di Federconsumatori M. Iannello.

 

L’iniziativa si colloca nel quadro del progetto nazionale di Care Sharing realizzato da Federconsumatori, Adoc e Asso Consum e finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico e sviluppato a livello regionale da Federconsumatori Calabria in appuntamenti fra cui Tortora, Rossano e Vibo Valentia.

 

Per la Presidente di Federconsumatori Calabria Mimma Iannello:

 “E’ il proseguo di una più ampia campagna di informazione e sensibilizzazione che stiamo conducendo in tutta la regione dallo scorso anno e che ha già fatto tappa in tutte le città capoluogo di provincia, in sedi universitarie, consorzi sociali e aziende biologiche nate su terreni confiscati alle mafie.

Attraverso questi percorsi aperti alla cittadinanza forniamo strumenti di conoscenza per aiutare il consumatore a districarsi nella giungla delle offerte alimentari, perché possa saper scegliere cosa portare in tavola attraverso la corretta comparazione del rapporto prezzo-qualità, la lettura delle etichette e dei marchi di tutela DOP e IGP o come tutelarsi dalle truffe alimentari, a chi rivolgersi per ricevere assistenza o a chi segnalare presunti reati.

Non solo, questi appuntamenti rappresentano un’occasione preziosa per creare cultura sociale dell’alimentazione, promuovere la dieta mediterranea e le tipicità dei prodotti dei territori, per riflettere sui processi di produzione, trasformazione, conservazione e commercializzazione dei beni alimentari.

Ma parlare di alimentazione significa anche affrontare i fenomeni dello spreco alimentare o del junk food, ovvero del cibo spazzatura, dell’uso massivo dei pesticidi o delle adulterazioni, per denunciare la violazione dei diritti di chi lavora nel settore o delle agromafie. Affrontiamo, con i tanti interlocutori pubblici e privati con cui ci confrontiamo, un campo vasto e complesso per promuovere la cultura della prevenzione, della tutela e della vigilanza per fornire ai consumatori prodotti salutari e di qualità. Ciò a dimostrazione che i consumatori sono sempre più attenti a ciò che portano in tavola e che pretendono che dietro ogni prodotto ci sia il rispetto di diritti ambientali, sociali, di chi lavora”.

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