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Cresce esponenzialmente il numero delle vittime dei bulli, anche online. La fascia d’età rivelatasi più a rischio è rappresentata dai ragazzi delle scuole medie, i quali sempre più spesso manifestano conseguenze gravi, quali autolesionismo, disturbi alimentari, depressione e in alcuni casi si spingono fino al suicidio. Gli effetti del cyberbullismo, in particolare, sembra siano analoghi a quelli del bullismo tradizionale, se non addirittura maggiormente gravosi a causa dell’elevato numero di persone coinvolte e della forza mediatica di messaggi, foto, video trasmessi on-line o sul telefonino.

In considerazione della forte crescita di tale fenomeno si è verificata l’urgenza di intervenire in modo radicale.

A tal riguardo, Telefono Azzurro ha evidenziato sul suo sito internet alcune linee guida per consentire alle vittime del cyberbullo di potersi difendere.

Di seguito se ne riportano alcune:

·       non rispondere a sms, mms, email o post molesti o offensivi nei tuoi profili sui social network;

·       se gli sms, mms, le email o i post nei tuoi profili sui social network ti infastidiscono cancellali, bloccando la persona che te li ha inviati (per vedere come bloccare, consulta la sezione “privacy” nella tua casella mail o nel tuo profilo);

·       salva i messaggi che ricevi prendendo nota del giorno e dell’ora in cui arrivano (se chat, salva la cronologia);

·       a seconda di dove ricevi le minacce, cambia nickname, o numero di cellulare o l’indirizzo mail;

·       se qualcosa che avviene online ti infastidisce (o fa stare male un tuo amico), parlane con un adulto di cui ti fidi;

·       in caso di minacce o proposte che ti infastidiscono, parlane immediatamente con gli adulti di cui ti fidi.

Emerge chiaramente, per fare fronte a questo fenomeno in ascesa, la necessità della formazione: di insegnanti, genitori e soprattutto dei medici e del personale sanitario. Ed infatti, è questo l’obiettivo che si pone il provider ECM 2506 Sanità in-Formazione, in partnership con Consulcesi Club, il quale ha stilato un “glossario” nel quale sono elencate 8 tipologie di cyberbullismo:

1. Flaming: messaggi on line violenti e volgari che hanno lo scopo di suscitare liti e battaglie verbali in un sistema informatico;

2. Molestie (harassment): spedizione continuativa di messaggi volgari o di insulto volti a irritare e ferire psicologicamente la vittima;

3. Denigrazione: messaggi che hanno lo scopo di danneggiare la reputazione della vittima;

4. Sostituzione di persona (impersonation): il molestatore maschera la propria identità facendosi credere un’altra persona per utilizzare un profilo neutro e sferrare altri attacchi o reperire informazioni;

5. Rivelazioni (exposure): il molestatore pubblica informazioni private o imbarazzanti riguardanti la vittima per metterla in cattiva luce o per farla vergognare;

6. Inganno (trickery): ottenere la fiducia di qualcuno con l’inganno per poi pubblicare o condividere con altri le informazioni confidate;

7. Esclusione: il molestatore riesce ad escludere la vittima da un gruppo on line per emarginarla;

8. Cyberstalking: il molestatore invia ripetutamente aggressioni e denigrazioni minacciose mirate a incutere paura nella vittima.

I genitori e le scuole, nel loro rapporto quotidiano ed i medici, anche se occasionalmente, svolgono un ruolo fondamentale nella lotta contro il cyberbullismo: questi infatti, oltre a possedere gli strumenti necessari per sostenere i bambini e i giovani fornendo loro i consigli sopra illustrati, informandoli delle conseguenze che il loro comportamento può avere in rete, devono prestare attenzione ai comportamenti dei ragazzi e agli eventuali cambiamenti d’umore che si presentano al fine di poter intervenire tempestivamente.

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