In Comunicati, Politica Economica

COMUNICATO STAMPA

 

DEBITO PUBBLICO: UN GRAVAME DI 36.225 EURO SULLE SPALLE DI OGNI ITALIANO. ALTRO RECORDO DI RENZI:  IN 5 MESI INDEBITA OGNI ITALIANO DI 875 EURO IN PIU’, PORTANDO IL DEBITO A 2.168,1 MILIARDI DI EURO. GOVERNO LETTA AVEVA AUMENTATO DEBITO DI 6,5 MLD MESE,MEGLIO DI MONTI (7,5 MILIARDI MESE), PEGGIO DI BERLUSCONI (6,2 MLD MESE). RENZI AUMENTA DEBITO DI 59,143 MLD IN 4 MESI, AL RITMO RECORD DI 14,785 MLD MESE. VENDERE ORO E RISERVE DI BANKITALIA, APPROVARE DECRETI ANTICORRUZIONE ED AUTORICICLAGGIO, PER USCIRE DAL GUADO

 

DEBITO PUBBLICO E GOVERNI DELLA REPUBBLICA

Fonte Bankitalia SBS “Finanza pubblica” del 13.8.2014. Nostre elaborazioni

 

DEBITO PUBBLICO

In miliardi di €

AUMENTO del DEBITO in miliardi (in parentesi l’aumento medio mensile)

Debito pro capite a fine mandato in €

Maggior debito pro capite in €

 

 

 

 

 

GOVERNO BERLUSCONI (2008 /11-2011) (42 mesi)

 

 

 

 

Debito maggio 2008

1.654,737

 

 

 

Debito 31 ottobre 2011  

1.916,402

+261,665  (6,230 mld/mese)

32.154

+4.390

 

 

 

 

 

GOVERNO MONTI  (dal 16-11-2012) (17,5 mesi)

 

 

 

 

Debito novembre 2011

1.912,389

 

 

 

Debito aprile 2013

2.041,293

+128,904 (circa 7,5 mld/mese)

34.250

+ 2.163

 

 

 

 

 

GOVERNO LETTA  (da fine aprile 2013)  (10 mesi)

 

 

 

 

Debito aprile 2013

2.041,293

 

 

 

Debito Febbraio 2014

2.107,157

+ 65,864 mld (6,5  mld/mese)

35.354

+ 1.105

 

 

 

 

 

GOVERNO RENZI (da fine febbraio 2014) (1 mese)

 

 

 

 

Debito febbraio 2014

2.107,157

 

 

 

Debito  giugno  2014

2.168,00

+ 61,143 (12,228  mld/mese)

36.225

+ 875

  Il governo Renzi, partito a fine febbraio con un debito di  2.107,1 miliardi di euro, termina il quinto mese di governo con il debito salito a 2.168,00 miliardi, con un aumento di 61,143 miliardi, al ritmo di 12,228 miliardi al mese ed un maggior carico per i cittadini di 875 euro di tassa occulta, oltre altri gravami di Tari, Tasi, addizionali Irpef, accise, bolli passaporti, ecc., che graverà sui giovani senza futuro, portando il gravame sulle spalle di ogni italiano a 36.225 euro a fine giugno.

Il governo Monti, in carica da metà novembre 2011, conclude il suo mandato a fine aprile 2013. La sua azione ha generato un aumento di 128,904 miliardi in 17 mesi, da fine novembre 2011 ( 1.912,389  miliardi) ad aprile di quest’anno (2.041,293 miliardi, ultimo dato fornito da Bankitalia sull’ammontare del debito pubblico), pari a circa 7,5 miliardi di aumento medio mensile, il peggior risultato rispetto a tutti i governi che l’hanno preceduto dal 1996.  Il calcolo preciso imputabile a Mario Monti è di difficile esecuzione perché non abbiamo il valore del debito a metà novembre 2011.L’incremento del debito per 128,904 miliardi di euro generato dal governo Monti ha prodotto per i cittadini italiani (59,6 milioni) un aumento del carico pro capite pari a +2.163 euro. Il debito a carico di ciascun cittadino italiano  è pari a 34.250 euro.

 

Il governo Letta, partito a fine aprile 2013 con un debito di 2.041,293 miliardi di euro, conclude il suo governo, a fine febbraio 2014, con un debito pubblico salito a 2.107,157, con un aumento in 10 mesi di oltre 48 miliardi, e un maggior carico pro capite per i cittadini di 1.105 euro imputabile alla sua politica. Il debito a carico di ciascun cittadino italiano a fine ottobre è pari a 35.354 euro.

Per ridare fiato all’economia e speranze ai giovani disoccupati (arrivati al 46% della forza lavoro, al 61% al sud) ed all’esercito di precari, che devono sacrificarsi per veder rinnovati i contratti trimestrali a 600 euro al mese, occorre vendere oro e riserve di Bankitalia incassando oltre 100 miliardi di euro, investire in ricerca ed innovazione, disboscare la giungla di costose Autorità che tutelano gli interessi di banche ed imprese invece dei diritti dei consumatori, favorire la concorrenza ed un mercato in mano a monopoli, oligopoli e cartelli, approvare decreto su autoriciclaggio ed anticorruzione, con pene pesanti per corrotti e corruttori. Adusbef e Federconsumatori, non ritenendo di appartenere alle fantasiose categorie 'animal renzesche' di Gufi o Sciacalli, auspicano che nel bene dell'Italia e degli interessi nazionali, venga affrontato un piano di politica economica che invece delle frottole, racconti la verità per restituire fiducia e speranza alle famiglie in maniera particolare alle generazioni perdute.

 

                                                                            Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori)      

Roma,13.8.2014               

 

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