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Dal 1 gennaio 2010 a oggi la bolletta del gas registra un aumento record: di ben 253 Euro!

Il rincaro che ci sarà nel primo e secondo trimestre 2012, pari a +54 Euro, si aggiunge a quelli già registrati nel 2010 (+92 Euro) e nel 2011 (+139 Euro).

Questo trend di aumenti ininterrotti, i cui effetti si percepiranno soprattutto in inverno, determinerà il superamento della spesa record del 2011, attestandosi quest’anno, secondo le previsioni del C.R.E.E.F. Centro Ricerche Economiche Educazione e Formazione della Federconsumatori, a 1286 Euro per una famiglia tipo con un consumo di 1.400 metri cubi.

La spesa più alta registrata dal dopoguerra a oggi, influenzata anche dalla crescita del prezzo del petrolio al quale le tariffe del gas sono legate e indicizzate in modo improprio.

È indispensabile adottare misure concrete tese ad una riduzione dei prezzi in questo settore.

Bene ha fatto il Governo per i clienti del mercato vincolato ad adottare nuovi criteri di adeguamento trimestrale delle tariffe legandoli ai prezzi reali spot del metano in Europa e sempre meno ai contratti “Take or pay” (ovvero contratti ventennali o trentennali con Russia, Algeria, ecc.).

Valutiamo positivamente, inoltre, l'approvazione definitiva dello scorporo della rete Eni/Snam prevista dalla conversione del Decreto sulle liberalizzazioni che consentirà un risparmio per le famiglie, ma non prima di 2 anni o 3 anni, quando cioè si inizieranno a percepirne gli effetti.

Ma non basta. Al Governo Monti, oltre ai provvedimenti già adottati, chiediamo misure urgenti e congiunturali, per il superamento dei ritardi “infrastrutturali”, favorendo l'aumento della capacità di importazione dei gasdotti, la costruzione di rigassificatori e di impianti di stoccaggio con le massime garanzie di sicurezza, per far fronte alla “modulazione stagionale”. Sono misure che, tra l'altro, possono limitare la nostra esposizione al ricatto da parte di paesi fornitori di materie prime, come purtroppo avviene puntualmente ogni anno. E' fondamentale inoltre costruire anche un processo di concorrenza nel settore del gas ancora dominato dal monopolio dell'Eni nell'importazione della materia prima.

“Ma si può e si deve fare di più anche sul fronte dei consumatori.” – afferma Mauro Zanini, Vice Presidente Federconsumatori e Responsabile del C.R.E.E.F. – “Per questo chiediamo al Governo l'adozione di alcune misure urgenti per bloccare l'ulteriore aumento delle bollette.”

Innanzitutto è necessario ridurre l'eccessiva imposizione fiscale che incide su ogni metro cubo consumato per il 34% portandolo progressivamente verso la media europea che è del 20%. Si potrebbe per esempio prevedere un meccanismo di sterilizzazione automatica dell'Iva legata al crescere del costo della materia prima. E' grave invece che il governo abbia aumento l'Iva dal 20% al 21% (e ulteriormente al 23% da settembre 2012), su cui chiediamo assolutamente di non considerare il metano per il riscaldamento come “bene di lusso” al pari dell'acquisto di un gioiello, ma un bene di prima necessità.

In ultimo il Governo dovrebbe abolire la cosiddetta tassa sulla tassa, ovvero l'assoggettamento all'Iva delle imposte erariali e delle addizionali regionali, ponendo magari la questione in sede comunitaria.

Chiediamo inoltre che il Governo convochi le parti sociali e le associazioni di consumatori per rivedere i criteri di accesso al Bonus energia e gas, anche alla luce dei risultati limitati ottenuti finora (dove ne hanno usufruito soltanto 1.600.000 utenti pari a 1/3 di quelli preventivati).

 

Di seguito in allegato la tabella sulle variazioni della spesa delle famiglie per il gas.

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