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In Portogallo l’IVA sull’elettricità e il gas passa dal 23 al 6%.

Una notizia che fornisce chiaramente l’esempio di come sia possibile ridurre l’importo della tassazione sulle bollette, in maniera coraggiosa, per dare respiro alle famiglie.

I cittadini portoghesi beneficeranno, in questo modo, di una riduzione media della bolletta del 6%.

In Italia, invece, il Governo va in tutt’altra direzione: non solo non ha operato ancora alcuna riduzione e riformulazione degli oneri di sistema che pesano fortemente in bolletta, ma addirittura, stando ad alcune ipotesi, si ipotizza di portare l’IVA dal 10% al 22% (percentuale destinata ad aumentare alla luce dei successivi rincari previsti se non si riuscirà a disinnescare le clausole di salvaguardia).

Un’ipotesi inaccettabile e del tutto ingiustificata. Non ci risulta che il Portogallo possegga giacimenti o risorse energetiche tali da motivare un abbassamento dei costi energetici così importante: per questo chiediamo al Governo di avviare una misura analoga, a maggior ragione alla luce dell’avanzare del fenomeno della povertà energetica nel nostro Paese.

In questo modo si aiuterebbero le famiglie in difficoltà in maniera concreta e diretta, ristabilendo un minimo di equità in un settore in cui si sprecano i privilegi per le aziende.

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