In Comunicati, Politica Economica

"La trovata di inserire parte del tfr in busta paga non ci convince affatto. Presenta diverse criticità sotto molteplici punti di vista." – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.

 

In primo luogo per quanto riguarda la tassazione: in che modo verrebbe tassato tale importo? Sarebbe soggetto alla stessa elevata tassazione sui salari e ciò è improponibile. Si tratterebbe di una vera assurdità e, a conti fatti, vorrebbe dire decurtare pesantemente il tfr dei lavoratori.

 

Un'operazione simile, tra l'altro, converrebbe molto allo Stato e al Governo: applicare lo stesso livello di tassazione delle buste paga comporterebbe, infatti, un aumento degli introiti fiscali di oltre 5 miliardi di Euro.

 

Un'altra rilevante criticità riguarda, inoltre, la fattibilità di tale operazione. Molte piccole e medie imprese non sarebbero mai in grado di sostenerne i costi e si darebbe così l'ennesimo colpo di spalla alla già precaria situazione dell'economia interna.

 

Infine, non certo meno importante, sicuramente tutta questa operazione contribuirebbe a diminuire il peso nella contrattazione, dal momento le retribuzioni risulterebbero di fatto aumentate, anche se in realtà non lo sono, ma contengono semplicemente soldi che già appartengono ai lavoratori.

 

 

Si tratta perciò di un'operazione insostenibile e discutibile sotto molti punti di vista, che maschera l'ennesimo sistema per ricavare introiti da parte dello Stato.

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