In Banche e Assicurazioni, Comunicati

 

Si avvicina la data dell’udienza relativa al ricorso presentato dalla Procura Regionale del Lazio, davanti alla Corte dei Conti a carico di due Ministri – Grilli Vittorio e Siniscalco Giovanni – di due Direttori del Tesoro – Cannata Maria e La Via Vincenzo – e di Morgan Stanley nota banca americana, a cui ha aderito Federconsumatori.

Il 19 Aprile si terrà la prima udienza del processo in cui la Corte dei Conti sarà chiamata ad esprimersi in merito alla vicenda che risale al 2011, quando gli alti dirigenti del Tesoro ed i due Ministri pagarono a Morgan Stanley l’imponente somma di 4,5 miliardi nell’ambito di alcune azzardate operazioni in prodotti finanziari per le quali non avevano sufficiente competenza. Discutibile anche il ruolo di Morgan Stanley che, in tali operazioni, era stata la consulente ed anche la beneficiaria.

La Federconsumatori si è costituita nel processo con l’Avv. Roberto D’Atri, nell’interesse dei consumatori e dei cittadini italiani che hanno perso l’imponente somma.  
La CGIL ha dato il suo determinante appoggio all’iniziativa.

Ci sconcerta, da parte dei rappresentanti politici, l’assordante silenzio in merito alla vicenda. Sarebbe ora che i partiti prendano posizione unitaria nella condanna a questa inaccettabile condotta, a maggior ragione in vista del fatto che, da qui a qualche anno, scadono contratti derivati che possono comportare perdite per il pubblico denaro di circa 30 miliardi di euro.

Ci aspettiamo che gli incolpati siano condannati a risarcire l’erario dei 4,5 miliardi di euro che hanno fatto perdere al Paese intero.

Sarebbe questa l’unica risposta possibile per i cittadini, le famiglie, i disoccupati e gli esodati che, grazie all’utilizzo mirato di tali importi, avrebbero potuto beneficiare in questi anni di misure utili a risollevare le loro condizioni, arginando il disagio sociale che, al contrario, si è fatto sempre più accentuato.

In vista di tale pronunciamento invitiamo i cittadini, i partititi e tutte le forze sociali che condividono la nostra battaglia a mobilitarsi, non solo per ottenere il risarcimento del danno erariale causato, ma anche per sollecitare il nuovo Governo a ricontrattare le situazioni pendenti.

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