In Banche e Assicurazioni, Comunicati

Il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, non chiede scusa alle vittime del salva banche, 130.000 famiglie espropriate dal decreto del Governo del 22 novembre 2015 e neppure ai 118.000 azionisti azzerati della Banca Popolare di Vicenza, il cui valore è passato da 62,50 euro a 10 centesimi, ma assolve il ruolo dell'authority di Vigilanza, sia nel caso delle quattro banche finite in liquidazione (CariChieti, CariFerrara, Banca Marche, Banca Etruria), che nel crac assistito della Banca Popolare di Vicenza.

   Poiché  i rischi erano chiari, nell’ambito di prospetti complessi, il presidente Vegas oltre ad assolvere l'operato della vigilanza, specie sulla vendite dei titoli subordinati delle quattro banche fallite (Carichieti, Banca Etruria, Banca Marche, Cariferrara), ha accusato in pratica i risparmiatori di essere degli sprovveduti. Non dimentichiamo che proprio Vegas, appena insediato, nel corso di un convegno del maggio 2011 dove l’Abi presentò le semestrali delle banche al 21 dicembre 2010, annunciò la decisione di abolire il Prospetto Informativo per alcuni tipi di bond bancari, attenuando le regole sulle obbligazioni emesse dalle banche, quei bond che hanno avvelenato la vita delle famiglie, 

   Visto che: "I prospetti sono stati redatti nel rispetto delle regole di trasparenza previste dalle norme sul prospetto informativo" e "hanno dato massima evidenza a tutti i fattori di rischio connessi alla complessità degli strumenti e alla situazione in cui versavano le banche", specificando anche il rischio di "perdere l'intero capitale investito", è colpa di una allucinazione collettiva di 130.000 famiglie, tra azionisti ed obbligazionisti espropriati, e di 118.000 soci della Banca Popolare di Vicenza, che hanno investito in azioni, mentre la Consob nonostante le decine di denunce ricevute sui metodi estorsivi per diventare azionisti, era immersa in sonni profondi.

   Abbiamo sempre ritenuto inadeguato il presidente della Consob Vegas, che per non disturbare i dubbi affari e le condotte dei vertici della Banca Popolare di Vicenza, aveva comminato una lieve multa per complessive 73.000 euro pari a 2.930 euro pro-capite, dopo il procedimento avviato il 30 luglio 2014, tenuto riservato e scoperchiato per caso il 17 novembre 2015 in relazione a "carenze di carattere procedurale nonché condotte operative irregolari relative alla valutazione di adeguatezza" della clientela.

  Una Consob che autoassolve il suo ruolo di vigilante dei mercati, ricordando che: "sono in corso accertamenti in ordine al rispetto delle regole di condotta nel collocamento di questi prodotti alla clientela retail", addossando l’eventuale colpa grave o dolo solo ai venditori di bond tossici o azioni illiquide, anche perché "le vicende relative alla liquidazione delle quattro banche non mettono in discussione la validità  di fondo dei modelli di vigilanza sulla prestazione dei servizi d'investimento", poiché le obbligazioni subordinate diventate "carta straccia", rappresentano solo una minima parte, ossia soli 374 milioni di euro al 30 giugno 2015, pari all’1,17% del totale" dei bond subordinati emessi da banche e detenuti da risparmiatori, dimenticando che al contrario- secondo Bankitalia- al 30 settembre 2015 erano l’11% dei bond circolanti, ossia 67 miliardi di euro, il 46,1%, circa 32 miliardi di euro nelle mani delle famiglie, è pericolosa per il risparmio ed i mercati.

   Adusbef e Federconsumatori, rilevando la più completa inadeguatezza della Consob guidata da Giuseppe Vegas, auspicano che vengano ripristinati il prima possibile trasparenza, legalità, diritti violati e tutela preventiva del pubblico risparmio e dei risparmiatori.

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