In Banche e Assicurazioni, Comunicati

Adusbef e Federconsumatori saranno presenti domenica 6 dicembre 2015 a Roma a partire dalle ore 16,00, nella manifestazione organizzata dalle vittime della Banca d'Italia, che invece di vigilare sulla oculata gestione del credito e del risparmio, per prevenire i crac bancari di Banca Marche, Banca Popolare dell' Etruria, CariFerrara, Carichieti, andava a braccetto con i soliti 'banchieri amici', e per questo sarà chiamata a rispondere in sede penale e civile dei danni inferti ad almeno 130.000 truffati, oltre ai  200.000 azionisti di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, il cui valore gonfiato dei titoli illiquidi, è scoppiato come una bolla,  bruciando almeno 5/6 miliardi di euro di valore. Adusbef e Federconsumatori, che non hanno avuto finora notizia di provvedimenti o sanzioni per i direttori Bankitalia delle sedi di Ancona, L'Aquila, Bologna, Firenze, Vicenza, Treviso, Arezzo (che in alcuni casi sembra siano stati addirittura premiati), continuano a chiedere cosa faceva la vigilanza della Banca d'Italia mentre si registrava una gestione scellerata del credito e del risparmio, bruciando il risparmio ad intere generazioni. 
   Rappresentanti di 130.000 famiglie di azionisti e risparmiatori, che si sono fidati delle rassicurazioni della Banca d’Italia, la cui propaganda sul sistema bancario italiano, tra i più vessatori, opachi e costosi dell'Eurogruppo, che applica costi di gestione dei conti correnti pari a 318 euro l'anno, contro 114 della media Ue, molto arrabbiati con Bankitalia, che per interi decenni ha propagandato e garantito la solidità delle banche, svegliati bruscamente lunedì 23 novembre 2015  con un pugno di mosche in mano, i sudati risparmi di intere generazioni diventati carta straccia, cancellati per decreto con un colpo di mano, esprimeranno la loro indignazione domenica prossima a Roma, nella prima manifestazione pubblica di piazza, dopo quelle espresse nelle città sedi delle banche.
  Adusbef e Federconsumatori, che hanno chiesto a nove Procure della Repubblica (sedi delle banche fallite) di indagare per i reati di truffa, appropriazione indebita, omessa vigilanza della Banca d’Italia e di altri soggetti che hanno provocato un danno enorme al risparmio garantito dall’art.47 della Costituzione, bruciando almeno 2,6 miliardi di euro, addossati principalmente ad azionisti ed obbligazionisti, che oltre ad aver perso i risparmi di una vita, hanno subito la beffa di essere annoverati come speculatori per aver acquistato bond consigliati dalle stesse banche, i cui rendimenti erano allineati ai Bot ed ai titoli di Stato, ritengono che oltre al ricorso al Tar del Lazio per annullare il decreto 'scippo del Governo', una delle possibilità sia quella di chiamare in causa la 'culpa in vigilando'  di Bankitalia in sede civile per ristorare tutti i danni materiali e morali a 130.000 famiglie.

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