In Acqua, Energia, Gas e Rifiuti, Comunicati

Dai documenti di consultazione predisposti dall’AEEGSI sulle tariffe di depurazione delle acque reflue industriali sono emersi forti dubbi sul pieno rispetto del principio “chi inquina paga”, ovvero “chi più inquina più paga”, introdotto nel comparto idrico dalla direttiva quadro sulle acque 2000/60/CE.

Nel primo documenti di consultazione 299/2014/R/IDR sono stati illustrati gli orientamenti iniziali e le tariffe di depurazione dei reflui industriali rispondendo ad obiettivi di chiarezza e semplicità di informazione e trasparenza verso gli utenti per prevenire distorsioni e disallineamenti tariffari, a parità di tipologia di refluo e di situazione ambientale, garantendo che le tariffe del servizio riflettano i relativi costi. Nel secondo documento di consultazione 620, invece, la metodologia di calcolo della tariffa di depurazione di uno scarico produttivo per concentrazioni al di sotto di quella massima ammissibile per le fognature, determinerà una riduzione di tariffa che di fatto graverà con un maggior costo sulle utenze domestiche.

 

Federconsumatori ritiene che vadano invece mantenute le norme ad ora vigenti e che hanno consentito un buon governo del sistema. Chiediamo pertanto all’AEEGSI che l’approvazione della nuova delibera, con applicazione dal 2016, non penalizzi milioni di utenze domestiche. 

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