In Comunicati, Telecomunicazioni

Le rilevazioni sulla base delle quali l’AGCM ha aperto un’istruttoria nei confronti di Telecom Italia, Vodafone e Wind riaccendono l’attenzione sulle problematiche relative al roaming internazionale. L’Authority deve accertare l’ennesima presunta condotta scorretta da parte delle compagnie telefoniche: questa volta al centro del procedimento c’è l’addebito dei costi su utenze mobili per il roaming marittimo, che sarebbe avvenuto senza informare adeguatamente gli utenti coinvolti e senza che gli interessati abbiano richiesto il servizio stesso.

Si tratta di una condotta che abbiamo già segnalato in passato e che, a quanto pare, i gestori non vogliono abbandonare: è un consistente danno economico per gli utenti a tutto vantaggio delle compagnie.

In attesa che l’Authority accerti la sussistenza della pratica commerciale scorretta, ricordiamo di prestare la massima attenzione nell’utilizzo dei dispositivi mobili durante i viaggi in nave. In alto mare scattano costosi collegamenti satellitari e gli smartphone, scaricando dati ed aggiornamenti, possono consumare un consistente volume di traffico anche quando sono apparentemente inattivi, con conseguente rischio di azzeramento del credito in pochissimo tempo.

Il gestore è tenuto a trasmettere tempestivamente al cliente un sms con le tariffe applicate per telefonate e traffico internet (in caso contrario è possibile chiedere il rimborso dell’importo pagato) e qualora il costo del consumo di dati superi i 50 Euro deve scattare il blocco del servizio (nel caso in cui il blocco non scatti automaticamente, l’utente può chiedere il rimborso della differenza).

Si raccomanda comunque di disattivare il traffico dati prima di intraprendere un viaggio in nave e limitare il più possibile le telefonate. Qualora si ritenga necessario, comunque, è anche possibile attivare offerte e pacchetti dedicati e con validità limitata nel tempo elaborati ad hoc per questo tipo di situazioni.

Per informazioni, consulenza e assistenza invitiamo i cittadini a rivolgersi agli sportelli Federconsumatori presenti sull’intero territorio nazionale, anche al fine di valutare la correttezza degli addebiti e richiedere eventuali rimborsi.

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