In Comunicati, Telecomunicazioni

Molti utenti continuano a ricevere la comunicazione, da parte del proprio operatore di telefonia mobile, in merito alla modifica unilaterale del contratto che porta la sua validità da un mese a quattro settimane.
"Costo e contenuto dell'offerta rimangono invariati" recita il messaggio, ma nella realtà non è così!
Gli utenti, infatti, spenderanno di più: a parità di costo e, nella maggior parte dei casi anche a parità di condizioni (minuti e GB a disposizione), diminuisce il tempo di validità dell'offerta.
Se prima l'addebito avveniva ogni 30 giorni, dopo sarà effettuato ogni 28 giorni.
Un escamotage attraverso il quale le compagnie hanno creato una sorta di "tredicesime mensilità", addossando agli utenti un aumento medio dell'8%.

Abbiamo vivacemente protestato contro tale pratica sin dalle sue prime attuazioni, avvenute in estate.

A maggior ragione dal momento che tali modifiche sono state operate da ben 4 operatori su 5.
Anche su nostra sollecitazione è intervenuta l'AGCOM, su indicazione della quale l'Antitrust ha avviato un'indagine. Ora attendiamo il pronunciamento di quest'ultima, dalla quale ci aspettiamo non solo delle sanzioni esemplari per le pratiche commerciali scorrette messe in atto da parte delle compagnie, ma anche la possibilità di recesso gratuito per tutti gli utenti (anche oltre i 30 giorni previsti), nonché il rimborso di quanto pagato in più dagli utenti a causa di tale modifica arbitraria dell'offerta.  

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